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Il design è donna, l’architetto Anna Zucconi: “Forti e tenaci”

“Qualsiasi oggetto di design non è neutrale. C’è un rapporto anche con chi ne gode, e bisogna tenerne conto”.

 

Queste le parole di Charlotte Perriand, conosciuta come il braccio destro di Le Corbusier, figura chiave nella definizione del design contemporaneo. Charlotte ha affrontato il tema con decisione, mettendo al centro la figura umana come cuore pulsante del progetto, di design e di architettura.

 

Abbiamo intervistato l’architetto Anna Zucconi, che ha fornito la sua visione sul tema dell’architettura al femminile.

 

In che modo è importante l’interazione da donna nel progetto? 

“L’interazione della donna nei progetti è importante, perché spesso vede cose che gli uomini non riescono a vedere, la donna va oltre il confine, ma senza perdere di vista il progetto. La donna ci mette creatività, eleganza, e personalità. Il progetto deve parlare del committente e solo così lo rendiamo unico”.

 

Dalla casalinga alla manager, la donna e la casa, un ruolo mutato nel tempo, quanto ha influito nell’architettura?

“La figura della donna è sicuramente mutata nel tempo, ma credo che sia giusto dire che si è ampliata. Oltre ad essere mamma e casalinga è anche architetto, manager, professionista. Non è facile fare tutto ma non è impossibile. La donna non si arrende e non si lascia abbattere dagli uomini in cantiere che non le danno la giusta importanza.”. 

 

La creatività è donna, ambizione e coraggio, trasgredire le regole e indicare nuove strade: ti ritrovi in questa visione?

“Mi ritrovo perfettamente in questa visione. Siamo capaci di risolvere i problemi e superare ogni ostacolo che si presenta. Come ho detto prima, il ruolo della donna in cantiere è davvero complicato, deve fare a gomiti con una realtà spesso retrograda, ma siamo coraggiose, forti e tenaci”.

 

 

 

 


Anna Zucconi
Architetto
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